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No Renuncies a tu Verdad


Por Sofía Parvati, Italia TMM certificada

Incluso cuando todo está oscuro

No renuncies a tu verdad

Incluso cuando estás a tientas

No renuncies a tu verdad

Incluso cuando crees que no lo tienes

No renuncies a tu verdad

Incluso cuando no puedes oír

No renuncies a tu verdad

Incluso cuando te olvidas de ti mismo.

No renuncies a tu verdad

Incluso cuando ya no te reconoces

No renuncies a tu verdad

Incluso cuando te sientes estéril

No renuncies a tu verdad.

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Hay momentos en la vida en que lo que parece ser que lo peor pasó.

Nada de lo que nos dio entusiasmo antes nos satisface, la energía creativa parece estar oculta, gran parte de lo que creíamos que era verdad, encontramos que ya no es verdad.

El fuego parece estar apagado, de hecho está apagado porque así es como lo sentimos. OFF.

En ese momento el palacio de nuestra vida se estremece, las convicciones que hasta ese momento eran el faro que iluminaba nuestro camino flaquean.

La vida nos está mostrando que hay otras formas. Pero los pies no están ni de un lado ni del otro. Ni en el viejo esquema que fue lo que nos dio seguridad, que de alguna manera nos definió, ni en el nuevo de los cuales

sabemos muy poco, de lo que tal vez hemos oído hablar, de ese nuevo que para nosotros solo es oscuro por ahora.

Ahora que he hecho? Me asusté, me encerré en un pensamiento que quería evaluar cuál era la mejor y más desesperada elección, cambié de opinión repentinamente dependiendo de las opiniones e historias de otros. Yo era completamente permeable.

Mi mantra recurrente era: “Me gustaría que alguien me dijera qué hacer”. Sí, porque no lo sabía, me sentía perdida en una lavadora, en una centrifugadora exasperante. incluso cuando intenté regresar al cuerpo fue una tortura, leí todas las sensaciones con el filtro que buscaba las respuestas, luego siguió una voz demoníaca que cuestionaba todo lo que escuchaba.

Entonces, me olvidé de mí mismo, tratando de identificarme con los roles y complaciéndo por sobrevivir.

Hasta que llegué al fondo, ese fondo que me asustaba tanto. Y es aquí donde la energía de una mujer con visión de futuro, la madre del cuarto clan, comenzó a actuar a pesar de no ser consciente de ello.

Me rendí, acepté no tener más éxito, no entenderme a mí mismo, no tener respuestas, no reconocerme; Me tiré al mar dejando mi cuerpo a flote, llorando y deseando solo una caricia. Me dejé transportar sin querer cambiar el curso de los acontecimientos, tanto el movimiento del mar hace lo que quiere. Así que comencé a vivir lo que era más verdadero en mí: me sentía como una oficina postal que no tiene nadie en el mostrador, relaciones con el público, personas que llegan, quieren paquetes, pero el director no sabe qué decirle.

Y no estoy diciendo que renuncié a las respuestas, no, la gente todavía está en línea. Lo que ha cambiado ha sido mi manera de mirarme a mí misma, de percibirme, de amarme a mí misma.

Ahora me importa poco si lo que estoy haciendo es correcto o incorrecto. A veces surge una vocecita que dice: “¿Qué pasa si me equivoco?” Digo que sí, quizás, pero al menos me equivoco. Integra. Una. Total.

Actúo en el mundo, no las ideas de otros que me influyen, ni mi madre, ni mi hermana, ni mi padre. Simplemente yo con todos los matices del caso.

Una mujer de lejos me enseñó esto, porque lo vio en mí.

Ahora empiezo a ver la verdad incluso cuando no la veo, porque sé que existe y sé que el viaje es largo y tortuoso y que puedo perderme, caer, tener miedo, lastimarme. Y es aquí donde una mujer con visión de futuro me apoya: ve la verdad en cada ser, incluso cuando no ve ese mismo ser; ella sabe cómo esperar a que la verdad sea revelada y no apresurada, tiene un entendimiento profundo, como el campesino que espera que la semilla se convierta en una planta, sin entrar en la ansiedad de la cola en la oficina de correos. Simplemente sabe que se manifestará.











Idioma Original


Anche quando tutto è buio

Non rinunciare alla tua verità

Anche quando brancoli

Non rinunciare alla tua verità

Anche quando credi di non averla

Non rinunciare alla tua verità

Anche quando non senti

Non rinunciare alla tua verità

Anche quando ti dimentichi di te

Non rinunciare alla tua verità

Anche quando non ti riconosci più

Non rinunciare alla tua verità

Anche quando ti senti sterile

Non rinunciare alla tua verità.

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ci sono momenti nella vita in cui accadde quello che ci sembra il peggio.

niente di ciò che prima ci dava entusiasmo ci soddisfa, l’energia creativa sembra sepolta, molto di ciò che credevamo vero scopriamo che non lo è più. il fuoco sembra spento, anzi è spento perché è così che lo sentiamo! SPENTO.

In quel momento il palazzo della nostra vita trema, le convinzioni che fino a quel momento erano il faro che illuminava la nostra via vacillano.

La vita ci sta mostrando che ci sono altre vie. Ma i piedi Non sono né da una parte né dall’altra. Né nel vecchio schema che era quello che ci dava la sicurezza, che in qualche modo ci definiva, né nel nuovo di cui

conosciamo ben poco, di cui forse abbiamo sentito parlare, di quel nuovo che per adesso per noi è solo buio.

Ora, che ho fatto? Sono entrata nel panico, mi sono chiusa in un pensiero che voleva valutare quale fosse la scelta migliore e, disperata, cambiavo idea repentinamente a seconda delle opinioni e delle storie degli altri. Ero completamente permeabile.

Il mio mantra ricorrente era: “vorrei che qualcuno mi dicesse cosa fare”. Si, perché io non lo sapevo, mi sentivo persa in una lavatrice, in una centrifuga esasperante. anche quando provavo a tornare al corpo era una tortura, leggevo ogni sensazione con il filtro che cercava risposte, seguita poi da una voce demoniaca che metteva in dubbio ogni cosa sentissi.

Così, mi sono dimenticata di me, tentando di indentificarmi con ruoli e compiacendo per sopravvivere.

Fino a che ho toccato il fondo, quel fondo che mi faceva così paura. Ed è qui che l’energia di donna lungimirante, la quarta madre clan, ha cominciato ad attivarsi nonostante ne fossi inconsapevole.

Ho mollato, ho accettato di non farcela più, di non capirmi, di non avere risposte, di non riconoscermi; mi sono buttata in mare lasciando il mio corpo sospeso a galla, piangendo e desiderando solo una carezza. Mi sono lasciata trasportare senza voler cambiare il corso degli eventi, tanto il moto del mare fa quello che vuole. Quindi ho cominciato ad abitare ciò che c’era di più vero in me: mi sentivo un ufficio delle poste che non ha nessuno allo sportello relazioni con il pubblico, la gente arriva, vuole i pacchi, ma il direttore non sa che cosa dirgli.

E non dico che quando ho mollato le risposte sono arrivate, no, la gente è ancora in fila. Ciò che è cambiato è stato il mio modo di guardarmi, percepirmi, amarmi.

Ora mi importa poco se quello che sto facendo sia giusto o sbagliato. Delle volta arriva una vocina e dice: “e se Sto sbagliando?” io dico si, Forse, ma almeno sto sbagliando io. Integra. Una. Totale.

Agisco io nel mondo, non le idee degli altri che mi influenzano, non la mia mamma, non mia sorella, non mio papà. Semplicemente io con tutte le sfumature del caso.

Donna lungimirante mi ha insegnato questo, perché questo ha visto in me.

Ora comincio a vedere la verità anche quando non la vedo, perché so che c’è e so che il cammino è lungo e tortuoso e che posso perdermi, cadere, avere paura, farmi male. Ed è qui che donna lungimirante mi sostiene: lei vede la verità in ogni essere anche quando questo stesso essere non la vede; lei sa aspettare che la verità si riveli e non ha fretta, ha una comprensione profonda, come il contadino che aspetta che il seme diventi pianta, senza entrare nell’ansia della coda alle poste. Semplicemente sa che si manifesterà.


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